Calendario dell’Avvento – Himmelswächter – Giorno 6

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Fonte: Claudias Bücherregal – ©Emily Kay
Data: 6 Dicembre 2011
Traduzione: ©Emily Kay Italia

VIETATO COPIARE O PUBBLICARE ALTROVE LA TRADUZIONE!

“Queste sono le carte divinatorie di Lenormand. Grazie ad esse è possibile guardare nel passato, nel presente e anche nel futuro.”
“È assolutamente incredibile. Non importa a quante cose mi sia rifiutato di credere, si sono sempre avverate”, spiegò Jerome allegramente. “Funziona davvero, Amy.”
Nora spinse verso di me la scatoletta ed io, titubante, la presi. Sul cartone era disegnato il retro di una carta, al cui centro era rappresentato un gufo blu. Mi rigirai la scatola fra le mani e mi chiesi se non fosse tutto uno scherzo. Magari si stavano già facendo delle grasse risate alle mie spalle perchè per un momento avevo preso sul serio la loro scenetta. O per loro era davvero una cosa seria? Sollevai lo sguardo con esitazione, ma Nora e Jerome non stavano affatto ridendo. Sembrava che ci credessero veramente. Restituii la scatoletta a Nora.

“Che ne dici, sei dei nostri?”, mi chiese.
“Dipende”, risposi elusivamente, mentre mi si formava un nodo alla gola. Il passato più recente volevo soltanto dimenticarlo e non certo riportarlo a galla con qualche sorta di carta divinatoria. “Non mi interessa niente del passato. Funziona anche solo per il futuro?”
“Ma certo. Allora ti unisci a noi?”
Stavo lottando con me stessa e con i miei dubbi. Non mi andava di fare la parte della guastafeste subito la prima sera.
“Ok, d’accordo. Sono dei vostri”, dissi con un’alzata di spalle.
“Fantastico, Amy. Dammi il cinque!” Esclamò Jerome offrendomi il palmo della sua mano. “Benvenuta a bordo.”
Intanto Nora aveva estratto le carte dalla scatola e le stava mischiando. Il tutto mi dava un’impressione molto professionale.
“Chi vuole iniziare?”
“Prima le signore”, rispose Jerome prima che io potessi lasciare a lui la precedenza. Evidentemente non era stata una decisione facile per lui, dato che per tutta la serata aveva atteso con impazienza il momento di scoprire cosa gli riservava il futuro.
Dovetti costringermi a non sorridere apertamente. Era fin troppo evidente che Jerome contasse sul fatto che io rifiutassi la sua offerta, in modo da poter fare le sue domande per primo.
“Grazie. Ma preferirei vedere come fai tu, prima di provare”, dissi. Poi aggiunsi: “E poi devo ancora pensare alle domande giuste da fare.”
“Ok, allora inizio io”, disse cercando di mostrare una certa disinvoltura, ma potevo leggere nel suo sguardo che mi ero appena guadagnata le sue grazie da lì all’eternità.

“Allora concentrati sulle tue domande, Jerome. Lo sai già, le tue gambe non devono essere incrociate e devi appoggiare le mani sul tavolo, una accanto all’altra. E quando sei pronto, dimmi stop.”
Jerome si sedette dritto sulla sedia, mise le mani come gli era stato ordinato e chiuse gli occhi. Concentrato, rimase fermo in quella posizione mentre Nora mescolava le carte divinatorie alla luce tremolante delle candele.
“Stop!”
Il rumore del mescolìo delle carte cessò all’istante e Nora iniziò a disporle, di volta in volta nove carte una accanto all’altra, di modo che alla fine il piano del tavolo era ricoperto da quattro file di figure colorate. Luci e ombre danzavano misticamente sulle carte e facevano da sottofondo al rituale. Io piegai la testa ed osservai con curiosità le varie illustrazioni. Tutte le carte erano numerate e riportavano le miniature delle tradizionali carte da gioco usate nello Skat. Sotto alle miniature c’erano dei disegni arcaici, uno diverso su ognuna delle trentasei carte. C’erano figure di uccelli, una nave, delle stelle, un parco e persino una bara, alla cui vista mi si rizzarono i peli sul collo. Non ero in grado di capire nulla dalla posa delle carte, le figure mi sembravano disposte in modo del tutto incoerente. Come Nora potesse riuscire a leggerci il futuro, per me rimaneva un totale mistero.

“Qual è la tua domanda?”
Un’aura magica avvolgeva Nora, il ciondolo nero a forma di croce della sua catenina d’argento le poggiava sulla scollatura. I suoi occhi scuri brillavano alla luce delle candele come quelli di una strega misteriosa.
“Tornerò presto ad innamorarmi ancora?”, chiese Jerome, fissando le carte con sguardo implorante.
“Ora guarderò cosa dicono le tue carte.” Nora passò con l’indice sopra le carte, contò, prese degli appunti con la penna su un blocco note ed aggrottò la fronte.
“Allora? Cosa vedi?”, chiese Jerome.
“Un momento, un momento, non sono ancora pronta.”
Nora annotò nuovamente dei numeri. Jerome si agitava sulla sedia come un bambino che aspetta Babbo Natale.
“Ok. Sei pronto a guardare il tuo futuro?”, gli chiese finalmente Nora, poggiando la penna accanto al blocco note.
“Sì, certo. Più pronto che mai, oserei dire.”

© Emily Kay

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Tradotto col consenso dell’autrice, Emily Kay. Questa traduzione NON può essere utilizzata a fini commerciali e NON può essere pubblicata altrove senza il permesso scritto da parte di Emily Kay e Emily Kay Italia. Se volete condividerla, vi prego di fornire semplicemente un link a questa pagina. Grazie.

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